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Le invenzioni Italiane-La Macchina per Scrivere
22 December 2018 | By itadmin | SISU
Giuseppe Ravizza nato a Novara il 19 marzo 1811 è stato l’inventore italiano al quale si deve la prima macchina per scrivere.
Nel 1837 iniziò a costruire il primo prototipo del “cembalo scrivano”, così chiamato per via della forma dei tasti, simili a quelli dello strumento musicale. Ravizza utilizzò infatti i tasti di un pianoforte.
Nel 1855 brevettò la sua invenzione migliorata e dotata di 32 tasti, e nel 1856 ne presentò una versione ormai definitiva all'Esposizione Industriale di Torino e ad una mostra analoga a Novara dedicate alle "Arti e alla Tecnica", dove fu premiato con la medaglia d'oro.
Nel 1868 il giornalista Christopher Latham Sholes brevettò quindi, per conto della Remington, una macchina per scrivere che si basava sulla macchina di Ravizza.
Da allora il percorso delle macchine per scrivere fu in ascesa e conobbe un apice negli anni ’50 grazie alla ditta italiana Olivetti, la quale introdusse la prima macchina per scrivere portatile.
Nel 1940, la società Olivetti, donò al Museo Civico del Broletto di Novara, un modello del Cembalo scrivano dell'avvocato Giuseppe Ravizza con tutti i brevetti attinenti che documentavano la priorità italiana nell'invenzione della macchina per scrivere.
La storia della macchina per scrivere si arresta quando subentrano le prime tastiere moderne negli anni ’60 e comincia gradualmente ad andare in disuso. Oggi sono numerosi i musei dedicati a questo oggetto, per esempio il Museo della Macchina per Scrivere a Milano, a Trani e a Bolzano.
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