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Venzone: straordinario modello di tutela del patrimonio storico-artistico


18 November 2021 | By itadmin | SISU

Oggi viaggiamo nel Nord Italia alla scoperta di una località poco conosciuta ma ricca di storia e tradizioni ancora vive.

In Friuli-Venezia Giulia, in provincia di Udine, si trova un piccolo borgo medievale dal nome di Venzone. Venzone è un modello di conservazione e tutela del patrimonio storico-culturale. Nel 1976, Venzone venne gravemente danneggiata da una serie di terremoti. Fu immediatamente avviato un progetto di ricostruzione grazie al quale volontari e professionisti qualificati si impegnarono per recuperare gli affreschi, gli elementi in pietra con i quali fu possibile far rinascere questo centro medievale in 8 anni. Durante i lavori di recupero, si dimostrò che elementi architettonici, come bifore, davanzali, portali, stemmi, mura, potevano essere salvati e rimontati. Il risultato fu la ricostruzione fedele delle parti crollate utilizzando il materiale originale e lasciando che si potessero vedere anche le tracce del terremoto.

 

Prima di essere uno dei migliori esempi di restauro in campo architettonico ed artistico, Venzone era già stata dichiarata Monumento Nazionale nel 1965 in quanto unico borgo fortificato trecentesco della Regione. Il centro storico di Venzone, infatti, si sviluppò principalmente tra il XIII ed il XIV secolo quando questa piccola cittadella divenne un importante luogo di controllo dei traffici commerciali. La sua posizione geografica gli permetteva di dominare la valle del Tagliamento.

In base alle documentazioni storiche, però, sappiamo che il primo nucleo urbano fu costruito durante il dominio carolingio (776-956), infatti il nome di Venzone appare citato per la prima volta nelle fonti scritte intorno al 923 d.C..

Per la sua fortunata posizione geografica, di passaggio obbligato verso il nord, fu probabilmente abitata fin dall’epoca dei Celti (500 a.C.) e, successivamente, fu trasformata dai Romani in una stazione per le truppe militari lungo il percorso della via Giulia Augusta che da Aquileia portava a Norico (attuale Austria centrale). Queste informazioni sono documentate da diversi reperti scoperti durante i lavori di restauro del centro storico in seguito al terremoto del 1976. 

 Venzone ha attirato l'attenzione nei secoli passati non solo per la sua strategica posizione geografica, ma anche per un fatto curioso: il ritrovamento di mummie risalenti ad un'epoca che va dal 1348 al 1881 nella cripta del Duomo. La prima mummia ad essere stata scoperta è il "Gobbo" durante i lavori di ampliamento del Duomo nel 1647. Molti curiosi nel corso dei secoli sono venuti a Venzone per ammirare le mummie, tra cui Napoleone Bonaparte stesso. Scienziati proveniente da Parigi, Vienna e poi dal resto del mondo si sono interessati alle mummie di Venzone per studiare le cause che portarono i corpi a subire un processo di mummificazione naturale. Oggi 5 delle mummie sono visitabili presso la cripta della Cappella San Michele a Venzone. Le altre mummie si trovano al Museo Archeologico di Vienna, All'Ospedale degli Invalidi di Parigi e all'Università di Padova per essere studiate.

Oggi Venzone non è soltanto un borgo visitabile per il suo valore architettonico e artistico, è anche un centro vivo in cui si organizzano molti mercati di prodotti artigianali (mantenendo viva una tradizione mercantile nata nel medioevo) che attirano artigiani e abitanti della Regione. Ad esempio, nel periodo autunnale a Venzone si svolge la Festa della Zucca, un evento molto importante in cui non si celebra solo questo frutto autunnale attraverso gare di abilità nell’intaglio, ma in cui si ripropongono antichi costumi. Infatti, durante la Festa della Zucca, i cittadini indossano costumi medievali e si riuniscono davanti al Palazzo comunale per impartire la benedizione “cum grano cucurbitis” (letteralmente “con un seme di zucca”) per favorire un raccolto abbondante anche per l’anno successivo. Durante queste giornate di festa, è possibile ammirare antichi spettacoli di giocolieri, di mangiafuoco mentre si gustano prodotti locali a km 0.

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