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Mostra "Into the Woods"


Nell’ambito dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022, il ArtCN Gallery in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Shanghai e con l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai allestisce la mostra Into the Woods, che resterà aperta al pubblico dal 12 febbraio al 27 marzo 2022 a Shanghai.

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In questa mostra, il legno è il punto di incontro dei due artisti, provenienti da paesi e generazioni diversi. Guo Donglai realizza lavori con rami di albero, oppure taglia, lucida e riorganizza pezzi di legno in forme e sequenze. Dall’altro lato, il colorato intaglio di carta dipinta di Diatto origina, in ultima analisi, dal fascino per il bosco, che è stato una costante nel suo lavoro, sviluppato nel corso della sua lunga carriera artistica. A prima vista, questi due artisti, che non si sono mai incontrati, trasmettono lo stesso tipo di passione per il materiale naturale, anche se i motivi che li hanno condotti al tema della foresta sono assolutamente diversi.

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129.680.429.3 suren toona acrylic on linen 129.6cmx80.4cmx29.3cm 2021

Per Claudio Diatto, che ha preso una decisione di ritirarsi nei boschi all'età di 25 anni dopo una traumatica perdita familiare, la foresta è il luogo in cui la sua anima inquieta trova la pace. Il silenzio dei boschi ha guarito le sue ferite e ha generato il potere della creatività che lui ha proiettato nelle sue opere. La pratica di Guo Donglai è sempre stata una rifles-sione sullo stato delle cose nella loro forma naturale e sulla funzione iniziale dell'arte come mimesi della natura. Partendo dall'opera di Pechino, parte della sua tradizione familiare, e in seguito dai suoi studi di stage design, Guo ha adattato il linguaggio simbolico dell’opera di Pechino alla sua arte e ha impiegato materiale naturale nelle sue tele per creare il reale, l'illusorio e la loro coesistenza.

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fertile hands acrylic on paper cut 100 x 70cm 2013

In questa mostra, le 40 piccole opere colorate su carta della serie Divenire | Become di Claudio Diatto sono state estratte da un grande lavoro intitolato Mano Fertile. Abbiamo deciso di installare una replica del lavoro originale in questa mostra solo per mostrare il piacere di creare arte per Diatto. Attraverso il taglio, la pittura e alla fine il montaggio, l'artista è tornato ai boschi della sua giovinezza. Le brillanti combinazioni di colori in stile Matisse seguono la propria logica, e tra la creazione di dettagli figurativi e l’illustrazione di emozioni astratte l’artista si gode l'eufonia della sua pratica creativa. Le opere d'arte di Guo Donglai contengono linee semplici, griglie, rami di alberi, ciottoli. La costellazione di questi elementi forma vari labirinti visivi, in alto e in basso, concavi e convessi, sfidando la nostra capacità percettiva.

Ciò che rende l'incontro dei due artisti ancora più interessante è la loro comune connessione con l'Italia. Diatto è nato a Torino, la città in cui uno dei più importanti movimenti artistici, quello del’Arte Povera, si è sviluppato a partire dagli anni Sessanta. Sono ancora freschi in lui i ricordi degli incredibili incontri, da adolescente, con alcuni dei fondatori del movimento presso i tavoli dei caffè sotto i portici di Via Po e Piazza Castello. Trae anche ispirazione da Renzo Piano, il cui silenzio architettonico è la risposta alla sua solitudine nel bosco.

Quando Guo Donglai ha terminato i suoi studi d'arte a Bologna nel 2015, i giorni di massimo splendore dell’Arte Povera erano ormai una leggenda. L'eredità del movimento, la celebrazione degli oggetti quotidiani e degli elementi della natura sono diventati, tuttavia, una parte intima del suo linguaggio artistico, insieme all’approccio alla tradizione del teatro cinese e alla filosofia antica. Ponendo enfasi sull'artigianato e la qualità del materiale naturale, Guo cerca di ridimensionare l’idea di superiorità degli esseri umani, che si sentono forti grazie allo sviluppo tecnico ottenuto con la rivoluzione industriale.

All'inizio della fondazione degli Stati Uniti, il pensatore e scrittore americano Ralph Waldo Emerson, turbato dallo sfruttamento spietato della natura da parte del suo Paese, si ritirò a vivere in solitudine nei boschi. Il suo libro Natura (1836) ci incoraggia a vivere in armonia con la natura per raggiungere una eccellenza spirituale e morale. Oggi il mondo sta affrontando così tante crisi urgenti, dal riscaldamento globale, all'estinzione biologica e alla pandemia, che è davvero il momento giusto per tornare nei boschi e creare una nuova relazione con Madre Natura, la via che gli artisti di questa mostra ci hanno svelato attraverso le loro opere.

"I giardini dell'Alhambra sono attraversati dai fiumi del paradiso. I giardini e i boschi sono dedicati alle statue dei vecchi dei e dee. Le case estive e i templi dedicati a Venere sono nascosti nei boschi verdi. "

(Commento della curatrice Wang Kaimei)

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